Ecco il testo integrale della bellissima recensione a The War Is Not Over pubblicata ieri su Distorsioni. (Originale qui) - Iscriviti alla newsletter per rimanere aggiornato -> http://www.mike3rd.com/?page_id=697
“Il 24 maggio del 1915 l’Italia entrava in quella che ancora oggi, ad un secolo di distanza, viene ricordata come “La Grande Guerra”. Esattamente il 24 maggio di 100 anni dopo il polistrumentista veneto Mike 3rd commemora l’evento con un grande concept-album, 21 tracce per complessive due ore di musica circa, nel quale quei sanguinosi episodi rivivono attraverso questi brani concatenati l’uno all’altro in un coinvolgente turbinio di eventi sonori. Del resto, come tutti noi ricordiamo per quello che abbiamo studiato a scuola, le regioni del Triveneto furono al centro di alcune tra le battaglie più sanguinose, per via della loro vicinanza con i territori dell’Impero Austro-Ungarico. Per questo motivo l’opera di Mike 3rd ha potuto usufruire del patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Carmignano di Brenta, in provincia di Padova.
Se le atrocità della guerra immediatamente ispirano in tutti noi concetti come violenza, deflagrazione, distruzione, le sonorità che Mike 3rd sceglie per esprimere queste sensazioni sono l’esatto opposto: delicate, rarefatte e, soprattutto, estremamente raffinate. Innanzitutto ci troviamo di fronte a un album chitarristico: questo strumento è principe in tutti i costrutti armonici e melodici delle singole tracce e infonde in esse un’enorme gamma di colori. C’è un incedere quasi funky nella meravigliosa Night with a thousand furry animals, nella quale a un cantato intriso di blues fa da contraltare un arrangiamento per archi struggente e melanconico che ci porta sui territori del progressive rock. C’è invece davvero molto di pinkfloydiano nel cantato di In the twilight – Part I, che inevitabilmente spinge l’ascoltatore a un parallelismo: anche la band di Waters e Gilmour, infatti, aveva scritto un monumentale concept-album sugli orrori della guerra, anche se in quel caso la fonte di ispirazione non era la Prima ma la Seconda Guerra Mondiale (e in particolare la battaglia di Anzio, nella quale il bassista ancora bambino aveva perso il padre).
Semplicemente meravigliosa è Lost, a cavallo tra i languori dei francesi Air e le più recenti espressioni del neo-prog. A fare da trait-d’union tra i brani cantati, dieci intermezzi strumentali (intitolati March e numerati progressivamente), di lunghezza variabile ma mediamente brevi, affidati a intrecci di chitarre dal gusto molto post-rock (si potrebbe pensare a certi lavori di Jim O’ Rourke). Un’opera intensa, struggente, commovente, nella quale il polistrumentista veneto offre il meglio di sé, coadiuvato da un esercito di ospiti illustri: due nomi su tutti Tony Levin e Pat Mastellotto (e non hanno certo bisogno di ulteriori commenti!), ma anche Benny Greb, Iarin Munari, Alberto Stocco, Andrea Tombesi, Roberta Canzian, Filippo Galvanelli e Sofia Borgo. Straordinaria, infine, la limpidezza sonora offerta dalla produzione di Ronan Chris Murphy. Chi avrebbe mai immaginato che una tragedia come la 1a Guerra Mondiale potesse esse raccontata con tanta delicatezza? Un disco di gran classe e di inconsueta raffinatezza.
Di Alberto Sgarlato
Here is the translation of the review to The War Is Not Over posted yesterday on Distorsioni Magazine. Translation powered by Google Translate (Original Here) -Subscribe to the newsletter to stay tuned -> http://www.mike3rd.com/?page_id=697
“On 24 May 1915 Italy entered what today, a century later, is remembered as “The Great War”. Exactly May 24th, 100 years later, the Venetian musician Mike 3rd commemorates the event with a great concept-album, 21 tracks for a total of about two hours of music, in which those bloody episodes come alive through these passages linked to each other engaging in a flurry of sound events. Moreover, as we all remember what we have learned in school, the Triveneto regions were at the center of some of the bloodiest battles, because of their proximity to the territories of the Austro-Hungarian Empire. For this reason the work of Mike 3rd could use the patronage of the Veneto Region and the Municipality of Carmignano di Brenta, in the province of Padua.
If the atrocities of war immediately inspire all of us in concepts such as violence, explosion, destruction, the sounds that Mike 3rd chooses to express these feelings are the exact opposite: delicate, subtle and, above all, extremely refined. First of all we are dealing with a guitar album: This instrument is the prince in all the harmonic and melodic constructs of individual tracks and instills in them a huge range of colors. There is a gait almost funky in wonderful Night with a thousand furry animals, in which a singing soaked blues is matched by an arrangement for strings and poignant melancholy that takes us on the territories of the progressive rock. Instead, there is really a lot of Pink Floyd in the singing of In the twilight – Part I, which inevitably pushes the listener to a parallel: even the band of Waters and Gilmour, in fact, had written a monumental concept album about the horrors of war, although in that case the inspiration was not the first but the Second World War (and in particular the Battle of Anzio, where the bassist a child had lost his father).
Lost is simply wonderful, between the languor of the French Air and the latest expressions of neo-prog. To act as liaison between the songs ten instrumental interludes (March titled and numbered consecutively), varying in length but shorter average trust in intertwining guitars taste very post-rock (you might think of certain works Jim O ‘Rourke). A work intense, poignant, moving, in which the Venetian musician offers his best, assisted by an army of guests: two names of all Tony Levin and Pat Mastellotto (and certainly did not need any further comments!), Benny Greb, Iarin Munari, Alberto Stocco, Andrea Tombesi, Roberta Canzian, Filippo Galvanelli and Sofia Borgo. Extraordinary, in the end, the sound clarity offered by the production of Ronan Chris Murphy. Who would have imagined that a tragedy like the first World War could been told with such delicacy? A sophisticated hi class record.”